La Piazza di Schierarsi Firenze, esprime totale solidarietà al Sindaco di Sesto Fiorentino Falchi, vittima di una campagna stampa vergognosa da parte dei giornalisti più schierati al fianco di Israele, scatenatisi dopo la decisione di stoppare la vendita di farmaci, parafarmaci, attrezzature mediche e preparati cosmetici prodotti da aziende israeliane in tutte le farmacie comunali di Sesto Fiorentino.
Facciamo prima di tutto un minimo di chiarezza sulla questione squarciando il muro di fango scagliato in aria, dai vari ipocriti paladini dei valori occidentali e dei diritti umani, che criticano questo atto con la consueta accusa di antisemitismo, ma invece non vogliono vedere le sistematiche violazioni di diritti umani commesse ogni singolo giorno dall’esercito israeliano sulla popolazione civile in Palestina.
In primis non è assolutamente vero che i cittadini e gli ammalati saranno danneggiati da questa scelta e che il boicottaggio avrà effetti sulle cure mediche, in quanto come specificato dal Comune di Sesto “saranno sempre resi disponibili i farmaci prescritti in maniera specifica; per tutti gli altri prodotti saranno proposte alternative equivalenti in coerenza con lo spirito dell’iniziativa”.
Le alternative ai prodotti Teva, (che peraltro produce farmaci generici) vi sono e sono distribuite da molte altre case farmaceutiche specializzate in farmaci “generici” e si trovano in qualunque farmacia, senza alcuna difficoltà.
Nessuna persona a Sesto Fiorentino, verrà quindi cacciata dalle farmacie e privata del diritto alle cure mediche.
La privazione del diritto alla sanità, a dire il vero accade evidentemente da anni a Gaza ed in Cisgiordania, dove il diritto a cure sanitarie ed all’accesso a strutture mediche, (almeno quelle non ancora bombardate), è calpestato quotidianamente dall’Esercito israeliano, che non mostra alcun rispetto della vita umana dei civili palestinesi.
Il problema di accesso ai farmaci, lo hanno invece casomai gli abitanti degli Usa, il grande protettore del Governo Netanyahu, se privi dell’assicurazione sanitaria o dell’accesso alla copertura sanitaria garantita Medicaid, che una legge in discussione in queste ore al Senato Usa, vorrebbe cancellare per 12 milioni di americani.
Invece alle affermazioni di Donzelli di FDI che parla di "approccio ideologico ma aggiungo anche razzista. Mi spiegate cosa c’entrano la scienza, la medicina, prodotti che servono a curare delle malattie, col capo del governo di un paese come Israele?” rispondiamo che l’iniziativa della AFS di Sesto Fiorentino è pienamente centrata, poiché colpisce un punto nevralgico dell’economia israeliana, che è basata su di un evidente apartheid dei palestinesi, anche di quelli che, privi di uguaglianza di diritti, vivono all’interno di Israele, il cosiddetto “unico stato democratico” del Medio Oriente, come denunciò Amnesty international, in un rapporto già nel 2022.
Punta di diamante del settore farmaceutico di Israele è la Teva Pharmaceutical Industries che, come scrive la Campagna BDS Italia, “ha espresso e ribadito solidarietà e sostegno materiale alle forze di sicurezza israeliane e non si è posta dubbi sulla compatibilità della distruzione del sistema sanitario a Gaza con il preteso codice di comportamento dell’azienda”.
La Piazza di Schierarsi Firenze, aderisce alla Campagna BDS Italia invitando:
i Cittadini, a NON ACQUISTARE PRODOTTI di TEVA (e delle sue controllate DOROM, RATIOPHARM e CEPHALON), esercitando il diritto di scelta di un prodotto equivalente di un’altra casa farmaceutica,
i Farmacisti, a NON COMMERCIALIZZARE PRODOTTI di TEVA (e delle sue controllate DOROM, RATIOPHARM e CEPHALON) ordinando medicinali equivalenti di altre case produttrici.
i Medici a NON PRESCRIVERE PRODOTTI di TEVA (e delle sue controllate DOROM, RATIOPHARM e CEPHALON)
Tre scelte pienamente legittime, da porre in atto, in tutti i casi in cui i prodotti Teva, possano essere sostituiti, senza pregiudizio per la salute dei pazienti, da analoghi prodotti di altre marche.
In un mondo dove Trump tratta la questione Gaza, più come un affare immobiliare, che come una catastrofe umanitaria, la scelta di boiocottare i prodotti di uno stato Israele, che stà commettendo un genocidio alla luce del sole, è un piccolo gesto, ma con forti ripercussioni politiche.
Come Piazza di Schierarsi Firenze, lanciamo una campagna per chiedere a tutti i Sindaci della Provincia Fiorentina, di unirsi al Boicottaggio dei Prodotti sanitari “Made in Israele”, nelle proprie farmacie comunali, in quanto mai come adesso per fermare il genocidio è necessario, fermare l’afflusso di denaro, verso l’economia di un paese sotto indagine dei tribunali internazionali per Genocidio.
Cari Sindaci del territorio Fiorentino, cosa ci rispondete?
Volete aumentare la pressione economica sull’economia Israeliana e dare un segnale di ferma contrarietà, rispetto al genocidio in corso a Gaza?
Siete disposti ad appoggiare il boiocottaggio di Teva fatto nella Farmacie Comunali di Sesto Fiorentino, replicandolo nelle farmacie comunali di: Firenze, Scandicci, Empoli, Campi Bisenzio, Figline ed Incisa Valdarno, Fucechio, Pontassieve, Lastra a Signa, Signa, Borgo san Lorenzo, Calenzano, Castelfiorentino, Reggello, Certaldo, Scarperia, Barberino - Tavarnelle e Vaglia
#Sara Funaro, #Claudia Sereni, #Alessio Mantellassi, #Andrea Tagliaferri; #Valerio Pianigiani, #Emma Donnini, #Carlo Boni, #Emanuele Caporaso, #Giampiero Fossi, #Leonardo Romagnoli, #Giuseppe Carovani, #Francesca Gianni, #Piero Giunti, #Giovanni Campatelli, #Federico Ignesti, #David Baroncelli, #Silvia Catani
E’ IL MOMENTO DI FARE ATTI CONCRETI E NON SOLO PAROLE PER FERMARE QUANTO STA ACCADENDO A GAZA.